
- 29/03/2018
- Notizie di settore
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Il 27 marzo scorso è stato siglato un importante accordo tra FederlegnoArredo e Cerved, primario operatore italiano nell’analisi del rischio di credito, accordo che permetterà alle aziende associate di avere accesso non solo ai dati finanziari ed economici delle quasi 6 milioni di aziende italiane che rientrano nel database Cerved, ma anche a indicazioni più specifiche e dettagliate relative ai comportamenti di pagamento della filiera. Si potrà così avere una mappa chiara e aggiornata del settore e ridurre al minimo il rischio d'insolvenza con tutto ciò che esso comporta.
“Per l'operatore dell'arredo conoscere i propri partner e il loro stato di salute è sicuramente uno degli aspetti più importanti da tenere sotto controllo - ha commentato Emanuele Orsini, presidente di FederlegnoArredo a margine della firma dell’accordo. Questa iniziativa, oltre ad andare incontro alle esigenze di un mercato in costante e veloce cambiamento, conferma il ruolo della Federazione come soggetto in grado di tutelare e fare crescere le imprese”.
“La corretta gestione del proprio portafoglio crediti è un fattore di fondamentale importanza per assicurare all’impresa una crescita solida e sostenibile – ha affermato Roberto Mancini, Chief Commercial Officer di Cerved. Per questo forniamo ai nostri clienti i servizi e le piattaforme più avanzate sul mercato per valutare l’affidabilità commerciale di clienti, fornitori e partner, contribuendo a migliorare lo stato di salute di una parte importante dell’economia reale del Paese. L’accordo con FederlegnoArredo va proprio in questa direzione”.
Secondo le previsioni 2018 e 2019 di Cerved, il settore casa gode di ottima salute, tanto che si prevede un aumento di fatturato del 3,1% per quest'anno e del 3% per il prossimo. Un comparto produttivo in costante crescita che però, per non perdere terreno, deve tutelarsi anche attraverso appositi strumenti di monitoraggio del rischio di credito. Le aziende della distribuzione sono diminuite infatti dal 2016 ad oggi di oltre 650 unità e solo il 38% di queste appartiene alle classi di solvibilità che vanno dalla massima/elevata alla media. Il restante 60% si colloca nelle classi che vanno dalla moderata alla non affidabile.