Rispetto ad un anno fa quando il 59% degli italiani preferiva fare acquisti ancora nel punto vendita e il 41% optava per l'e-commerce, oggi si rileva un'inversione di tendenza, accelerata dall’emergenza sanitaria, con oltre la metà (52%) degli intervistati che sceglie di fare acquisti online piuttosto che in negozio (48%). E' quanto emerge dall'indagine dell'Osservatorio Mensile Findomestic di novembre, realizzato dalla società di credito al consumo del gruppo BNP Paribas in collaborazione con Eumetra.
Dallo scorso marzo a oggi 6 italiani su 10, “costretti” dal lockdown e dal protrarsi dell'emergenza Covid-19, hanno acquistato online almeno un prodotto o un servizio che non aveva mai comprato in rete. Il 25% ha preso mouse e tastiera per fare la sua prima spesa al supermercato online, il 10% ha comprato piccoli elettrodomestici e prodotti informatici. Il 9% ha acquistato per la prima volta sul canale digitale prodotti per il fai-da-te e l’8% telefoni e accessori.
I canali d'acquisto preferiti
In generale il consumatore italiano sceglie l’acquisto online perché i prezzi sono più convenienti, secondo il 62% degli intervistati, per l’ampiezza della gamma dei prodotti offerti (47%), per la comodità e facilità del servizio (..), ma anche perché così evita di esporsi al rischio contagio (26%). Chi, invece, preferisce recarsi nel punto vendita vuole vedere il prodotto “dal vivo” (68%), ama interagire con il personale di vendita (23%) e teme che il prodotto acquistato on line non corrisponda alle aspettative (21%).
Se il 70% si è abituato alle nuove procedure e torna a vivere normalmente la visita in negozio, il 63% non nega la perdita di piacevolezza e il 53% ritiene che nel punto vendita si continui ad avvertire il rischio di contrarre il contagio. Anche per questo il 29% dichiara oggi di fare acquisti online in misura maggiore rispetto a quanto faceva prima di marzo, il 69% come prima di marzo e solo l'8% meno di prima.
Il sentiment degli italiani e le conseguenze sugli acquisti
L'indagine dell'Osservatorio Findomestic esamina anche gli impatti dell'emergenza Covid-19 nella vita degli italiani e le relative conseguenze dal punto di vista economico.
La “seconda ondata” di contagi ha aumentato la preoccupazione degli italiani per l’economia del Paese e per il proprio reddito e pertanto sono calate le intenzioni d’acquisto (-4,5%) rispetto al mese di settembre.
Il peggioramento del sentiment impatta infatti sull’attitudine al consumo: tra coloro che pensano che i contagi continueranno a salire (il 57% del campione), quasi la metà (il 40%) dichiara che, se il trend dei contagi non dovesse invertirsi, rinvierà gli acquisti non strettamente necessari. A conferma dell’influenza che il deteriorarsi del clima di fiducia causato da questa “seconda ondata” potrebbe avere sui consumi, l’Osservatorio Findomestic rileva un calo medio delle intenzioni d’acquisto del 4,5% rispetto a settembre. Un calo comunque contenuto che mantiene la maggioranza dei mercati monitorati sui livelli pre-Covid.
Calo netto per l’auto nuova che segna un -26,3%, mentre in controtendenza il settore dell’efficienza energetica registra un +11,7% per gli impianti fotovoltaici, +2,3% per i solari termici, +9,2% per stufe e caldaie. In ottobre nel settore casa domina il segno negativo: l’intenzione di acquistare casa è scesa del -16,3%, quella di comperare mobili del -2%. La situazione di incertezza colpisce anche il comparto degli elettrodomestici che, seppure meno di altri settori, accusa un calo di acquisti: -3,6% per i piccoli, -2,2% per i grandi elettrodomestici. Cali contenuti delle intenzioni d’acquisto anche nei settori informatica (-4,7% per PC, -2% per i tablet) e telefonia (-1,4%).