- 27/08/2024
- Economia e marketing
L'edizione di metà anno del Rapporto CSIL World Furniture Outlook 2024/2025 conferma una situazione complessa per il settore del mobile. Secondo i dati CSIL, il consumo mondiale di mobili continuerà a mostrare una domanda debole anche nel 2024, con una possibile ripresa solo nel 2025.
Tra i mercati prospect, l'India è l'economia in maggiore espansione, con un aumento previsto del consumo di mobili.
Il Rapporto, in lingua inglese, offre una panoramica sull'andamento del settore del mobile a livello mondiale con serie storiche di dati di base (produzione di mobili, consumo, importazioni, esportazioni 2014-2023) e prospettive del mercato del mobile 2024 e 2025 per 100 Paesi.
Una ripresa lenta
Secondo i dati elaborati da CSIL nel Rapporto, nel 2023 la produzione mondiale di mobili è stata di circa 470 miliardi di dollari mentre il commercio internazionale ha registrato un -9% in dollari USA, dopo la stagnazione del 2022 seguita alla crescita eccezionale nel 2021 post pandemia.
Le previsioni di crescita per il 2024 e il 2025 sono influenzate dall’aspettativa di un’inflazione continua e indicano che la ripresa sarà lenta. Anche le prospettive del commercio internazionale di mobili sono negative a causa di possibili ulteriori restrizioni commerciali, dovute anche al crescente sentimento protezionistico negli Stati Uniti e alle persistenti difficoltà del trasporto marittimo.
Rapporto importazioni/consumi in calo
I principali importatori di mobili sono Stati Uniti, Germania, Francia, Regno Unito e Canada. Questi Paesi insieme rappresentano circa la metà delle importazioni totali. L’aumento delle importazioni negli Usa è stato il principale motore della crescita del commercio internazionale di mobili, con circa due terzi delle importazioni provenienti dall’Asia (Cina, Vietnam, Malesia). La quota cinese delle importazioni statunitensi è però diminuita, a favore soprattutto del Vietnam, a causa delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.
Nel 2023 le importazioni di mobili sono diminuite più dei consumi e di conseguenza il rapporto importazioni/consumi, indicatore per valutare il livello di apertura ai flussi commerciali internazionali, si è ridotto di due punti percentuali. Il rapporto importazioni/consumo di mobili è stato costantemente superiore al 30% dal 2014 ed è cresciuto notevolmente tra il 2016 e il 2022, tornando nel 2023 a un livello più in linea con l’esperienza passata.
La regione Asia-Pacifico primo mercato mondiale per l'export
La Cina è il maggiore esportatore di mobili, seguita a distanza da Vietnam, Polonia, Italia e Germania. Le esportazioni cinesi rappresentano circa un terzo delle esportazioni mondiali di mobili. Dopo un forte aumento nel 2021, sono diminuite significativamente nel 2022 e nel 2023, pur rimanendo al di sopra dei livelli pre-pandemia.
Tre le principali cause di questo calo: il rallentamento dei mercati di destinazione, le tensioni commerciali con gli Stati Uniti e il rallentamento della crescita economica della Cina. Oltre alle esportazioni, la regione Asia-Pacifico ha rallentato il tasso di crescita in termini di produzione di mobili rispetto al passato, ma rimane la regione più importante con una quota intorno al 50%.
L'India, l'economia in maggiore espansione
Secondo il Fondo Monetario Internazionale, la crescita del PIL mondiale dovrebbe essere pari a 3,2 sia nel 2024 che nel 2025, con le economie emergenti e in via di sviluppo che cresceranno molto più rapidamente delle economie avanzate. I rischi al ribasso derivano dalla persistenza dell’inflazione, dal possibile ulteriore rallentamento della crescita economica della Cina, dalla volatilità dei prezzi delle materie prime e dalle crescenti tensioni geopolitiche.
Il 2023 è stato un anno difficile anche per il consumo globale di mobili e si prevede che la debolezza della domanda di mobili proseguirà nel 2024, con una possibile ripresa nel 2025.
Si prevede che l’India sarà la grande economia a più rapida crescita del mondo. La domanda di mobili è in crescita, alimentata da una crescita economica sostenuta, da una classe media in espansione con un reddito disponibile in aumento e da un aumento dell’attività immobiliare.